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MAR 08/11 - 13:15 • di ANDREA CORMANO

MCS: Decondizionamento dell'Amigdala con la Neuromodulazione Auricolare

- SENSIBILITÀ CHIMICA MULTIPLA


Nel 1913, lo psicologo Watson pubblicò un articolo scientifico dal titolo “Psychology as the Behaviorist Views it”, ossia “La psicologia come lo vede il comportamentista”, affermando che la psicologia poteva studiare i comportamenti umani, poiché i processi interni della mente umana, non potendo essere percepibili dall’osservatore esterno, non potevano essere oggetto di analisi scientifica. 


Ipotizzò che nel bambino si potevano introdurre, attraverso il condizionamento ambientale, nuovi stimoli in grado di suscitare delle emozioni come, ad esempio, la paura. I primi esperimenti furono condotti su un bambino di 8 mesi e consistevano nel verificare se un suono potesse stimolare la paura. Mentre uno sperimentatore distraeva il bambino, un altro sperimentatore colpiva con il martello una barra di ferro. All’inizio il bimbo sembrava solo spaventato ma al terzo colpo iniziò a piangere. Dopo alcuni giorni, fu fatto scegliere al bimbo uno stimolo neutro, ad esempio, un topo bianco, senza che questo ne suscitasse un episodio di paura. Alcuni giorni dopo quando il bimbo giocava con il topo, toccandolo, uno degli sperimentatori colpiva con il martello la barra di ferro. Dopo diverse associazioni il bambino iniziò a piangere. Passarono altri giorni e ogni volta che al bimbo veniva fatto vedere il topo bianco, il bimbo iniziava a piangere. Watson con questo esperimento dimostrò che la paura era la conseguenza di un condizionamento di uno stimolo ambientale.


Successivamente gli studi di Pavlov sui riflessi condizionati e incondizionati furono fondamentali per nascita della teoria del condizionamento classico. Grazie ai suoi esperimenti sui cani, constatò che ogni volta che il cane percepiva il cibo a livello olfattivo o visivo, la salivazione aumentava. In questo modo si definì il cibo come stimolo incondizionato e la salivazione come risposta incondizionata. Successivamente associò una stimolazione neutra, ossia il suono del campanello, alla somministrazione di cibo. Dopo un certo numero di somministrazioni, il solo suono del campanello, anche senza somministrazione di cibo, provocava un aumento della salivazione. In questo modo il suono del campanello era uno stimolo condizionato e la salivazione una risposta condizionata. 



Nei pazienti affetti da sensibilità chimica multipla, secondo gli studi di Martin Pall, le sostanze xenobiotiche, in particolare: pesticidi, insetticidi, erbicidi e VOC, determinano una iperattivazione dei recettori NMDA con conseguente trasduzione del segnale che innesca un circolo vizioso biochimico di disregolazione dell’Ossido Nitrico e Perossinitrito, un aumento delle citochine infiammatorie e una ridotta produzione di ATP.


L’esposizione a xenobiotici ambientali con il tempo, a causa dell’iperattivazione dei recettori NMDA, può causare un condizionamento dell’amigdala con reazioni di attacco e fuga. Infatti, secondo lo studio di Goosens e Maren del 2004 pubblicato sull’European Journal of Neuroscience, i recettori NMDA generano il potenziale di lungo termine della sinapsi (LTP), necessario per l’apprendimento associativo nel condizionamento alla paura, mentre i recettori AMPA modificano l’apprendimento della paura. Inoltre, i recettori NMDA sono essenziali per acquisizione sia del condizionamento sia delle modifiche neurofisiologiche dei nuclei della parte laterale dell’amigdala, mentre non sono essenziali per l’espressione dei cambiamenti. Al contrario i recettori AMPA non hanno nessun ruolo nei processi di apprendimento condizionato della paura e nella plasticità neuronale, mentre giocano un ruolo necessario nell’aumento della pressione sanguigna, nella reazione psiconeuromotoria di arresto di fronte al pericolo (freezing) e in tutte le altre manifestazioni somatiche e vegetative dello stress


Recenti studi di neuroimmagine funzionale dimostrano che l’amigdala ha una funzione fondamentale nella valutazione dei pericoli, nella risposta a stimoli condizionati e incondizionati, nell’associazione di potenziali stimoli pericolosi come l’apprendimento e l’estinzione della paura. L’amigdala quindi svolge un ruolo importante nella fisiopatologia delle paure, delle fobie e dell’ansia. Il condizionamento dell’amigdala si innesca, a mio avviso, anche nei pazienti con sensibilità chimica multipla, con meccanismi molto simili. Infatti, quando un paziente avverte un profumo o viene esposto a VOCs o ad altre sostanze xenobiotiche come pesticidi, erbicidi, insetticidi, uno stimolo di pericolo e di stress, tramite il nervo olfattivo, raggiunge delle stazioni encefaliche come il talamo e l’amigdala, i quali inviano sensazioni di paura e preoccupazione alla mente conscia. La mente conscia, avendo subito in precedenza altre stimolazioni simili di pericolo in seguito ad esposizioni a sostanze xenobiotiche, resta in uno stato di paura e invia all’amigdala segnali di conferma della paura e preoccupazione, continuando a condizionarla con risposte di attacco e fuga e innescando un circolo vizioso di iperattivazione dell’amigdala. 


L’amigdala ha connessione con diverse strutture cerebrali tra cui l’ipotalamo per il rilascio di ormoni dello stress che controllano il battito cardiaco, la vasocostrizione, la sudorazione, la peristalsi, la contrazione muscolare, l’attività mentale e la suscettibilità emotiva, la quantità di colesterolo e glucosio ematico; ha connessioni con il sistema nervoso autonomo, con il locus coeruleus per aumentare la produzione di noradrenalina, con il corpo striato. A causa di queste connessioni cerebrali, l’iperattivazione dell’amigdala può causare anche altri sintomi fisici come la stanchezza, la contrazione e tensione muscolare, il dolore articolare determinati prevalentemente da risposte di combatti e fuggi o di restare immobili e quindi in tensione. Si possono manifestare disturbi del sonno dovuti al fatto che i pensieri e le preoccupazioni bombardano sempre la mente conscia anche di notte, con conseguente insonnia, microrisvegli, sonno non riposante dovuti prevalentemente al disequilibro del ritmo sonno-veglia e all’alterata produzione di melatonina. Disturbi digestivi, dispepsia e sindrome del colon irritabile sono molto frequenti nei pazienti con sensibilità chimica multipla, perchè secondo la Psiconeuroendocrinoimmulogia (PNEI), il sistema digerente è il secondo cervello e può essere eccessivamente stimolato dal Sistema Nervoso Centrale Autonomo. 


Per abbassare l’iperattività dell’amigdala esistono tecniche di Programmazione Neuro Linguistica, di Mindfulness, di psicoterapia comportamentale. Gupta ha condotto degli studi di decondizionamento dell’amigdala su pazienti con fibromialgia e sindrome da fatica cronica e alcuni risposte positive si sono riscontrate anche nei pazienti con Sensibilità Chimica Multipla.


Essendo un medico agopuntore e avendo seguito anche un master sull’Auricoloterapia e sulla Neuromodulazione Auricolare, ho provato a stilare un protocollo diagnostico e terapeutico di decondizionamento dell’amigdala nei pazienti con MCS. Infatti, come ampiamente descritto nell’articolo sulla neuromodulazione auricolare, è descritta l’innervazione dell’orecchio: branca auricolare del nervo vago, ramo auricolotemporale del nervo trigemino, nervo grande auricolare che origina dal plesso cervicale e infine nervo piccolo occipitale. La stimolazione di determinate zone dell’orecchio, con un ago o con un apparecchio elettrico, collegate a uno specifico nervo (vago e trigemino) modula il sistema nervoso simpatico e parasimpatico, la plasticità neuronale, gli aspetti comportamentali ed emotivi e determina azioni antalgiche, antinfiammatorie e miorilassanti. La neuromodulazione auricolare si sta rilevando efficace nel decondizionare l’amigdala e nel ridurre e in molti casi anche a migliorare del tutto il quadro clinico e sintomatologico dei pazienti affetti da sensibilità chimica multipla.

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