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di LAURA ZACCARINO

L'importanza di una sana alimentazione

Medicina Integrata

Numerosi studi scientifici dimostrano come lo stile di vita e di alimentazione influenzi lo stato di salute e la qualità della vita e diventa determinante anche in caso di patologie conclamate. Nonostante queste considerazioni siano ben note a tutti, è spesso molto difficile riuscire a modificare le abitudini alimentari consolidate nel tempo. Proprio per questo, come biologa, decido di seguire la strada della nutrizioneper promuovere un’alimentazione sana, naturale, che segua il ritmo delle stagioni, adatta alle condizioni di salute e che deve essere gratificante. E’ necessario promuovere questo tipo di alimentazione perché troppo spesso la scelta degli alimenti ed il modo in cui ci alimentiamo è influenzato dalle emozioni (come rabbia, tristezza), dalla tradizione del posto in cui si vive, e dalle false credenze. Infatti, molti sono ancora convinti che l’alimentazione possa essere ridotta ad un esercizio matematico come il calcolo della calorie, altri che i grassi siano tutti da evitare, altri per moda seguono diete con importanti privazioni che possono peggiorare lo stato di salute. 


Un altro aspetto importante è che spesso ci si confronta con corpi statuari proposti dalla pubblicità e dai social perdendo di vista l’armonia del corpo ed il suo equilibrio. Inoltre, ormai si confonde l’appetito, la golosità con la fame; si mangia in base alle emozioni provate, si mangia per festeggiare un evento, come se il cibo avesse solo la funzione di causare gioia e non quella di portare salute. Bisogna, invece comprendere che quello che scegliamo di mangiare diventa parte di noi, nutre le nostre cellule, influenza la nostra emotività e non si trasforma solamente in energia. Ed è per questo che nell’elaborare un piano alimentare personalizzato, la sua attenzione si focalizza sulla qualità degli alimenti scelti, che varia anche in base allo stato di salute, e non solo sul calcolo delle calorie o della composizione nutritiva di un piatto.


Prima di elaborare un piano alimentare personalizzato è necessario svolgere il colloquio durante il quale effettuare una buona anamnesi, cioè la raccolta particolareggiata di tutte le notizie che riguardano il paziente (patologie attuali o pregresse, visione degli esami del sangue e della eventuale documentazione medica, terapia farmacologica in corso, allergie, anamnesi familiare, abitudini alimentari). Successivamente si eseguono le misurazioni come peso, altezza, circonferenze. In seguito, effettuerò l’esame bioimpedenziometrico (BIA), un esame non invasivo che permette di valutare la composizione corporea e lo stato di idratazione dell’individuo. L’esame si basa sulla misurazione del grado di resistenza che il corpo oppone al passaggio di corrente elettrica di bassa intensità ed alta frequenza nei suoi compartimenti. Si posiziona una coppia di elettrodi sulla mano e un’altra coppia sul piede del paziente che deve essere disteso e i dati che si rilevano riguardano la massa grassa, la massa magra e l’acqua totale (divisa in extracellulare ed intracellulare).  


Il primo incontro ha la durata di circa 1 ora. In seguito alla raccolta di tutti questi dati, si procede con l’elaborazione del piano che verrà consegnato o inviato a distanza di qualche giorno. Per quanto riguarda i controlli, vengono programmati in base alle esigenze del paziente, in base alle patologie presenti, al protocollo dietetico consigliato. Durante questi incontri, non valuterò solo la progressiva perdita di peso (nel caso in cui il piano sia stato elaborato per dimagrire), ma insieme al paziente, si individueranno eventuali ostacoli e difficoltà incontrati e si proporranno risoluzioni possibili. Inoltre, attraverso la collaborazione con il medico, si valuta il miglioramento dello stato di salute del paziente. 


Non ci si rivolge al nutrizionista solo per dimagrire, ma il nutrizionista si occupa di molti aspetti legati alla salute, non solo dell’eccessivo peso corporeo. Ci si può rivolgere al nutrizionista in qualsiasi momento della propria vita per migliorare le abitudini alimentari sia in stato di buona salute (per prevenire soprattutto le malattie correlate direttamente all’alimentazione) o in seguito all’insorgenza di una qualsiasi patologia. L’alimentazione, infatti, è parte attiva del percorso di cura e trattamento della patologia, qualsiasi essa sia. È difficile pensare di migliorare la propria salute senza migliorare la qualità/quantità e valore nutritivo del cibo che mangiamo.  

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